25 aprile: Festa della Liberazione
Questo è il giorno in cui si ricordano i soldati nazisti e fascisti che si ritirarono da Torino e Milano, anche se la guerra continuò ancora per un po'...
«Una mattina, mi son svegliato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao! Una mattina mi son svegliato, e ho trovato l’invasooor...». Questa è una delle canzoni che si sentono in ogni piazza in occasione della Festa della Liberazione.
Per capire il significato dei questo canto dovremmo fare qualche domanda a quei bisnonni che nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, presero le armi per liberare l’Italia da fascisti e nazisti, dando vita alla Resistenza. Dal 1925, il fondatore del partito fascista, Benito Mussolini, aveva infatti instaurato una dittatura in Italia. Da solo al comando, il “duce” (così si sarebbe fatto chiamare qualche anno dopo) aveva imposto le “Leggi fascistissime”: in pratica nessuno poteva opporsi al regime e nemmeno criticare le decisioni di Mussolini.
Molti italiani decisero di opporsi a questa occupazione diventando dei partigiani. Si trattava di gente comune: contadini, operai, studenti, parroci, persone di ogni tipo che si organizzarono nel movimento di Resistenza agli “invasori” di cui parla Bella ciao, diventata la canzone simbolo di quella lotta.
Chi erano i partigiani?
I partigiani si nascondevano fra i monti, soprattutto sugli Appennini, mentre le donne tenevano i contatti, portando in bici o a piedi i messaggi e gli ordini. Ognuno aveva un suo compito, un nome di battaglia e una propria brigata.
Nel 1945, a metà aprile, i partigiani proclamarono l’insurrezione generale e cominciarono una serie di attacchi per liberare le maggiori città. I combattimenti proseguirono fino all’inizio di maggio ma, fin dal 1946, la festa della Liberazione si celebra il 25 aprile, cioè il giorno in cui le città di Milano e Torino furono liberate dall’occupazione straniera.
A introdurre la ricorrenza fu il decreto il 22 aprile del 1946.
tratto da Focus Junior
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