domenica 27 marzo 2022

DanteDì

"L'amor che move il sole e l'altre stelle"

Dante Alighieri


classi prima e quinta di Carisolo

DANTEDÍ

Venerdì 25 marzo anche noi della scuola primaria di Carisolo, abbiamo celebrato il "DanteDí".
È stata una grande opportunità per scoprire la figura del sommo poeta Dante Alighieri
Ma, non ci siamo limitati ad un solo giorno.. infatti, abbiamo "indagato" su di lui per tutta la settimana, cercando informazioni sulla sua vita e sulla sua opera principale, "La Divina Commedia".
Ma non solo!!!
Per l'occasione, abbiamo pure dipinto una maglietta ricordo.

È stata una giornata davvero bellissima.
Gli alunni della cl. III SP Carisolo

25 marzo 2022, DanteDí

"Fatti non foste a viver come bruti, ma per 
seguir virtute e canoscenza."
(Dante Alighieri)

mercoledì 23 marzo 2022

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

Oggi, martedì 22 marzo, anche noi abbiamo parlato di acqua 💧💧💧e lo abbiamo fatto leggendo questo bellissimo racconto di Gianni Rodari.

Buona lettura!

Classe I SP Carisolo

L'Omino della pioggia

"Io conosco l’omino della pioggia.
È un omino leggero leggero, che abita sulle nuvole.
Salta da una nuvola all’altra senza sfondarne il
pavimento soffice e vaporoso.
Le nuvole hanno tanti rubinetti.
Quando l’omino apre i rubinetti, le nuvole lasciano
cadere l’acqua sulla terra.
Quando l’omino chiude i rubinetti, la pioggia cessa.
Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere tutti i rubinetti e qualche volta si stanca.
Quando è stanco stanchissimo si sdraia su una
nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme e intanto ha lasciato aperti tutti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia. L’omino salta su ed esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”.
Guarda in basso e vede i paesi, le montagne ed i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia a saltare da una nuvola all’altra chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e muovendosi cullano dolcemente l’omino della pioggia che cosí si addormenta di nuovo.
Quando si sveglia esclama:
“Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”.
Guarda in basso e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti.
E va sempre avanti così."
Gianni Rodari, “L’omino della Pioggia”, Emme Edizioni.



L'acqua è importante, non sprechiamola!

venerdì 18 marzo 2022

Giornata Mondiale del Riciclo

Il 18 marzo è la Giornata Mondiale del Riciclo, ricorrenza dedicata a celebrare l’importanza della corretta differenziazione dei rifiuti per valorizzare le risorse e tutelare il futuro del pianeta.

Un obiettivo possibile attraverso l’impegno di istituzioni e governi, ma per raggiungere il quale sono indispensabili anche le buone pratiche sostenibili che fanno parte della nostra quotidianità. 

Fare la differenza attraverso semplici gesti

Sono poche e semplici le regole per differenziare carta e cartone in modo corretto: ognuno di noi, rispettandole, può apportare un prezioso aiuto e contribuire al raggiungimento di risultati collettivi importanti:

  • Carta e cartone da riciclare vanno collocati all’interno degli appositi contenitori; 
  • Materiali come la carta oleata, ad esempio, non vanno con la carta. Così come la carta stagnola… 
  • E il sacchetto in cui tengo la carta da buttare? Se è di plastica, non va con la carta! 
  • Solo carta e cartone puliti. Gli imballaggi con residui di cibo, o sostanze chimiche/velenose, non vanno con carta e cartone 
  • I fazzoletti di carta? Nemmeno loro vanno con la carta perché, anche se puliti, sono anti spappolo e difficili da trattare 
  • Scatole e scatoloni vanno appiattiti e compressi per ridurne il volume
  • E gli scontrini? Non vanno gettati con la carta perché sono fatti con carte termiche che generano problemi nel riciclo
  • Niente scotch! Tutti i pacchi o gli scatoloni vanno ripuliti da nastro adesivo o parti metalliche

Hola

giovedì 17 marzo 2022

Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera

Il 17 marzo si celebra la “Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera”.

Una festa in occasione della ricorrenza del giorno di 161 anni fa in cui è stato proclamato il Regno d'Italia: 
                          Torino 17 marzo 1861

Ecco come i bambini di prima lo hanno ricordato: 



venerdì 11 marzo 2022

M'ILLUMINO DI MENO

NON SPRECARE L'ENERGIA

Per salvare l'ambiente
ogni gesto è importante.
Se la luce spegnerai
e il riscaldamento abbasserai,
l'energia non sprecherai
e in un mondo migliore vivrai.
di Rita Sabatini

Perché è nata l'iniziativa "M'Illumino di meno"?

La diciottesima Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili mira a valorizzare il ruolo del verde e della mobilità sostenibile in un’ottica di riduzione dell’inquinamento atmosferico. Più piante e più movimento a piedi o in bicicletta possono aiutare i nostri centri a risultare meno inquinati, più decorosi e più vivibili.

martedì 8 marzo 2022

"La luna di Kiev"

Martedì 8 marzo alle ore 11.00
molte scuole della nostra Provincia, si sono date appuntamento in cortile per manifestare il loro desiderio di PACE.

Insieme abbiamo condiviso momenti di riflessione su quanto sta succedendo in Ucraina e letto la poesia "La luna di Kiev" di Gianni Rodari. 

Un momento importante per ciascuno di noi





sabato 5 marzo 2022



SCOPPIERÀ LA TERZA GUERRA MONDIALE?

No. Nessuno è così folle da volere un conflitto internazionale. Lunedì 28 febbraio 2022 c’è stato un incontro tra i vertici dello Stato russo e di quello ucraino, per trovare una soluzione. Mosca ha presentato alcune condizioni per la fine delle operazioni militari (cessione Crimea, neutralità dell'Ucraina ecc...) e le parti si riaggiorneranno nei prossimi giorni. Tutto dipende da questa trattativa.


LE PAROLE DA CAPIRE

Nato. è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa.
Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico fu firmato a Washington il 4 aprile 1949, ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 30 Stati del mondo. Ha sede a Bruxelles e l’Ucraina vorrebbe aderirvi per rafforzare la sua posizione.

Sanzioni. Le sanzioni sono azioni intraprese da Stati; istituti sovranazionali, come l'Unione Europea; organizzazioni internazionali, come la Nazioni Unite, nei confronti di un Paese per impedirgli di agire in modo aggressivo o per punire una violazione del diritto internazionale. L'obiettivo è quello di determinare un cambiamento nella politica o nell'attività del Paese di destinazione, evitando lo scoppio del conflitto. Spesso progettate per danneggiare l'economia, prevedono in realtà una varietà di forme: divieti di viaggio, embargo sulle armi, restrizione del movimento dei capitali, riduzione degli aiuti dall'estero e restrizioni commerciali.
Il presidente Joe Biden ha vietato l'esportazione, la vendita, la fornitura di beni, servizi e tecnologie dagli Stati Uniti alle due repubbliche separatiste nell'Ucraina orientale.

Guerra ibrida. Una guerra ibrida è una strategia militare che impiega una guerra politica e mescola una guerra convenzionale (condotta impiegando armi militari e tattiche di battaglia) e una guerra cibernetica (l'uso di tecnologie elettroniche, informatiche e dei sistemi di telecomunicazione) con altri metodi di influenza, come fake news.

Negoziato. In queste ore avete sentito questa parola. Sono trattative che precedono la stipulazione di un accordo diplomatico, di un contratto, di un patto che dev’essere rispettato da chi lo fa.

Chernobyl. Località ucraina dove il 26 aprile 1986 si verificò il più disastroso incidente occorso ad una centrale nucleare della storia europea, rendendo radioattiva inagibile la zona per decenni. Durante i primi giorni del conflitto questo luogo è stato al centro di una serrata battaglia tra forze russe e ucraine, con conseguente preoccupazione per eventuali danni al reattore della centrale. Ora il territorio è controllato dall'esercito russo.
da Focus Junior

venerdì 4 marzo 2022



CHI È VLADIMIR PUTIN?

Il capo del Governo della Russia, è una ex spia dei famosi servizi segreti del Paese. È al Governo da più di vent’anni. Lui non sta al potere perché usa solo la violenza ma vince perché la maggioranza dei russi crede nella sua idea di realizzare una grande potenza mondiale come la Cina. Putin vuole fare un impero. È un uomo solo al comando con un grande potere.


PERCHÉ A PUTIN INTERESSA L'UCRAINA?

Si tratta di una questione geo-politica. Putin vuole riaffermare che la Russia ha diritto ad avere uno spazio “vuoto” (l’Ucraina) tra le sue frontiere e la potenza occidentale. I russi hanno l’ossessione, nel caso scoppiasse la guerra, di essere assediati. Avere l’Ucraina nelle loro mani permetterebbe uno spazio di manovra.

È VERO CHE SI TRATTA DI UNA "GUERRA SUL GAS"?

No. L’Ucraina per il mondo occidentale non rappresenta alcun interesse mentre la Russia è un produttore di materie prime, gas, petrolio, grano. C’è un interesse solo geo-politico da parte della Russia e degli Stati Uniti. L’unico rischio che corriamo è che possa crescere il costo della benzina e del gas qualora la Russia non lo vendesse più a noi perché ci siamo schierati con l’Ucraina. L’altro problema è la fuga delle persone: molti potrebbero scappare nei nostri Paesi.


da Focus Junior

giovedì 3 marzo 2022

GUARDARE LA STORIA PER CAPIRE L'OGGI

L’Ucraina è una sterminata pianura solcata da grandi fiumi (il Dnepr, il Donec, il Dnestr) dove grazie a questa mancanza di confini naturali (le montagne) ci sono state da sempre invasioni di diversi popoli. Dal 1919 fino al 1960, l’Ucraina, faceva parte dell’Unione Sovietica.

C’è una data da non dimenticare nella storia dell’Ucraina ed è forse il principio del conflitto tra Russia e Ucraina: tra il 1932 e il 1933, milioni di ucraini morirono di fame. Stalin, il capo dell’Unione Sovietica, decise di prendere tutte le terre: i contadini non ricevettero più uno stipendio ma una quota dei beni prodotti. Molti si opposero a questa decisione e vennero ammazzati: chiunque fosse stato trovato a nascondere qualcosa da mangiare, anche solo delle bucce di patata, sarebbe stato fucilato. Altri morirono di fame. Ancora oggi questa tragedia è una delle ragioni del risentimento degli ucraini verso i russi.

Nel Donbass furono realizzati grandi insediamenti siderurgici che hanno attratto la popolazione russa. Gran parte della popolazione del Donbass non ha mai nascosto una certa insofferenza verso Kiev, ritenendo che dal 1991 (anno in cui l'Ucraina dichiarò l'indipendenza dall'Urss) le condizioni di vita siano peggiorate.

UNA GUERRA INIZIATA OTTO ANNI FA

Non è vero che la guerra è iniziata ora. Semmai si può dire che ha raggiunto il punto più grave in queste settimane ma è dal 2014 che nella regione del Donbass c’è un conflitto in corso. Nel 2014, a Kiev, c’è stata una rivolta contro il presidente Janukovyč, amico dei russi. La popolazione fece una battaglia per chiedere l’adesione all’Unione Europea con manifestazioni nella piazza Maidan. Si crearono degli scontri, ci furono dei morti e il presidente venne cacciato.

A quel punto la Russia, per rispondere a questa iniziativa, si prese la penisola della Crimea, nel sud dell'Ucraina. Da quel momento è partita la mobilitazione anche del Donbass: gruppi militari delle regioni di Lugansk e Donetsk sono riusciti in breve tempo a prendere il controllo di parte della regione, grazie all'appoggio occulto di Putin che ha fornito denaro e armi. Così è stata proclamata la nascita della Repubblica Popolare di Donetsk e la Repubblica Popolare di Lugansk che sono indipendenti dall’Ucraina.

Dopo 13mila morti, città abbandonate e migliaia di civili in fuga, gli scontri si sono fermati – almeno ufficialmente – con gli accordi di Minsk, siglati nel 2015 da Russia e Ucraina. Gli accordi prevedevano il ritorno delle regioni ribelli all'Ucraina, in cambio di maggiore autonomia. Ma non sono mai stati rispettati veramente tant’è che ora il conflitto è riesploso.



COSA STA SUCCEDENDO ORA NEL DONBASS E IN UCRAINA

Nelle ultime ore, Putin ha riconosciuto, senza accordi con nessuno la Repubblica di Donetsk e la Repubblica di Luhansk come russe e ha già fatto entrare i carri armati su quei territori. Di fatto, però, si tratta di una vera e propria invasione, perché quelle due aree sono a tutti gli effetti dell’ Ucraina. In questo modo gli accordi di Minsk sono saltati.

Nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio 2022, alle 4,27 ora italiana il presidente russo ha annunciato l’operazione militare mentre il consiglio ONU era ancora in corso. L’ha definita una “operazione speciale per smilitarizzare l’Ucraina”. Mosca ha fatto sapere di aver “soppresso il sistema di difesa anti aerea” ucraino con attacchi di precisione. Putin vuole impedire all’Ucraina di difendersi. I carri armati russi sono entrati nella capitale e in altre città. Gli ucraini stanno scappando.

da Focus Junior

mercoledì 2 marzo 2022

Ma cosa sta succedendo?
Perché c’è in atto una guerra tra la Russia e l’Ucraina? Cosa può accadere al mondo nelle prossime settimane? 



A scuola si studiano la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, gli ultimi conflitti che hanno sconvolto l’Europa. Un altro scontro, vicino ai nostri confini, si è consumato nei Balcani (in particolare in Serbia, Bosnia, Croazia e Kosovo) nei primi anni Novanta. Se chiedete a mamma o papà, ricorderanno ancora le immagini della città di Sarajevo assediata. Da allora non si sentiva più parlare di una guerra così vicina a noi come in questi giorni in cui c’è una crisi alle porte dell’Europa, in Ucraina. Ma cosa sta succedendo in questo Stato al confine con la Russia, la Bielorussia, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria, la Romania e la Moldavia? Perché c’è in atto una guerra tra la Russia e l’Ucraina? Cosa vuole il presidente russo Vladimir Putin? Cosa può accadere nelle prossime settimane?

Cerchiamo di capirlo con l'aiuto di Focus Junior e di un giornalista, inviato di guerra: Domenico Quirico che oggi è il caposervizio delle cronache estere del quotidiano La Stampa.

DOV'È E COSA RAPPRESENTA IL TERRITORIO UCRAINO

L’Ucraina è il Paese da dove vengono molte delle donne che si occupano dei nostri nonni. Forse avete sentito parlare di questo luogo proprio perché avete in casa una di queste persone. In realtà la maggior parte delle badanti viene da una sola città dell’Ucraina: Leopoli. Altro motivo per cui, in passato, si è parlato di Ucraina è il disastro alla centrale nucleare di Černobyl', una località a circa cento chilometri a nord di Kiev, la capitale del Paese: quell’incidente avvenuto nella notte del 26 aprile 1986, provocò e continua a provocare, a causa della diffusione della nube tossica, gravi malattie nella popolazione.
Kiev dista poco meno di tre ore da Milano. La capitale, è una città molto ricca, con molti negozi di lusso, un bellissimo centro storico, tantissimi giovani che studiano e che si divertono nei tanti locali alla moda che esistono. Fuori dalla capitale si vive ancora come se fossimo negli anni Cinquanta in Italia: ci sono villaggi di agricoltori con case che hanno un bagno all’esterno; macchine vecchie e molti orfanatrofi. L'Ucraina è divisa in 24 regioni e una repubblica autonoma: la Crimea. Tra queste regioni c’è il Donbass, la zona di cui si parla in queste ore.



COS'È IL DONBASS?

Il Donbass – che significa "bacino del Donec" – è un'area dell'Ucraina orientale suddivisa in tre regioni: quella di Donetsk, che è la città principale; quella di Luhansk e quella di Dnipropetrovsk. Da qui, Kiev è distante 700 chilometri. In questa zona tutto, o quasi, è a predominanza russa: dalla lingua alla chiesa.
Nel Donbass ci sono cinque milioni di persone e un milione ha il passaporto russo. Nelle regioni di Luhansk e Donetsk, vivono in maggioranza persone che si sentono separate dall’Ucraina, infatti si definiscono “separatisti”. Lì, parlano la lingua russa e guardano il campionato di calcio russo. A scuola si studia la versione sovietica della storia. In televisione i canali trasmettono programmi in lingua russa. Per molti italiani, il Donbass è familiare grazie alla squadra di calcio, lo Shakhtar Donetsk, che negli ultimi 10 anni ha disputato quasi sempre la Champions League. Quest'anno, il club ha ingaggiato un allenatore italiano, Roberto De Zerbi.

martedì 1 marzo 2022

NO ALLA GUERRA!!!

Nella sua fabbrica padron Palanca faceva le bibite con gli scarti del petrolio. Ma nessuno comprava quelle bibite perché erano nere e facevano venire il mal di pancia. Allora inventò un bel carosello per convincere la gente. Tutti bevevano e lui diventò ricco, ricchissimo, quasi come il re.
I ricchi sono sempre amici dei re e anche padron Palanca lo diventò. Una sera andò a cena nel suo castello e gli disse: «Facciamo una grande guerra! Io ti costruirò la strabomba e tu mi darai cento stramilioni. Io diventerò il più ricco del mondo e tu il re di tutta la terra.»
«Bene» disse il re. «Ma come si fa convincere la gente a fare la guerra per noi? »
Ci penso io» disse padron Palanca. Diventò capo della TV e fece un telegiornale bello come carosello e tutte le sere diceva: «È bello combattere e morire per me e per il re.»
E la gente credeva alle sue parole bugiarde come beveva le sue bibite nere. Intanto padron Palanca nella sua strafabbrica nuova costruiva la strabomba, gli aeroplani, i carri armati, i fucili, e tutto quello che occorreva per fare la grande guerra. E vendette tutto al re per cento stramilioni.
Il giorno della guerra la gente, in piazza guardava sul teleschermo il re e il generale Palanca. Il generale diceva: «La guerra è incominciata. Fra poco vedrete l’aereo che sgancia la strabomba sul nemico che non sa niente. Noi siamo più forti e vinceremo.Viva me e viva il re.»
L’aereo era arrivato sulla città più grande del mondo. Il generale ordinò: «Butta la strabomba.»
Il pilota guardò giù e vide i bambini che giocavano. E pensò: «se sgancio li ammazzo!»
E volava, volava, sulla città che brillava al sole. E non ubbidiva.
«Butta la strabomba sul nemico!» urlò il re arrabbiato.
Il pilota volava e diceva: «Vedo solo bambini e gente che lavora… il nemico non lo vedo… il nemico non c’è».
Il re e il generale gridarono: «Sono loro il nemico! Sgancia e distruggili». Ma il popolo e i soldati urlarono tutti insieme: NO! Urlarono tanto forte che il pilota li sentì.
Allora tornò indietro, volò sul castello e disse al re: «La bomba la butto addosso a te!»
Insieme al generale il re scappò e da quel giorno un’altra storia incominciò.
In tutta la terra una storia senza guerra.

di Mario Lodi

Popular Posts