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 La nostra scuola è Qualità Parco e il Parco Naturale Adamello Brenta, ogni mese ci propone delle riflessioni e delle attività riguardanti la natura e la sua salvaguardia. Ecco cosa ci ha proposto la settimana scorsa: 

Qualcosa di n’uovo

Se diciamo Pasqua a cosa pensiamo?

È consuetudine associare al periodo pasquale l’uovo. L’uovo decorato, l’uovo di cioccolato e le sue sorprese all’interno.

Una tradizione che si tramanda dal periodo degli egizi, ripresa anche dagli antichi romani e rivisitata ai giorni d’oggi con le uova decorate e anche buone da gustare.

Ma perché proprio l’uovo?

Nella mitologia si afferma che dalle due metà di un uovo derivi la formazione della Terra e del cielo. E proprio nei nostri cieli volano gli animali che più

frequentemente associamo alle uova, gli uccelli. In primavera gli uccelli preparano il nido per accogliere le uova deposte. Chi celato tra la chioma di

un albero, chi in un anfratto di una parete rocciosa e chi a terra nascosto tra rami e foglie. Siamo abituati a vedere gusci marroncini o bianchi sui banchi dei supermercati. In natura ce ne sono di azzurri, verdognoli, rosa, senape, blu scuro e maculati, per essere riconosciuti da chi li ha deposti o per proteggerli dai predatori. Quando non si riescono a nascondere, le uova sono difese dagli adulti o altrimenti deposte in gran numero con l’augurio che almeno qualcuna riesca a schiudersi. Gli uccelli non sono gli unici a deporre le uova, anche pesci, anfibi, rettili, insetti, monotremi e aracnidi lo fanno. Mentre altri proteggono l’uovo all’interno del proprio corpo fino alla nascita del nuovo individuo.

E noi non nasciamo grazie alla fecondazione di un uovo?

L’uovo è segno di rinascita, l’inizio di una nuova vita. Dobbiamo imparare dalla natura a covare il nostro futuro, a prendercene cura. Perché è dalle nostre attenzioni che dipende il nostro domani e della nostra Terra, di cui, questo mese, ricorre la giornata mondiale.

A questo scopo i ragazzi di classe 4^ hanno decorato un uovo rappresentando un sogno che possa nascere, crescere e riprodursi nelle primavere future.