Alle ore 9:32 locali di mercoledì 16 luglio 1969 si accesero i motori.
Un boato scosse la base spaziale di Capo Kennedy in Florida, è il Saturno V si alzò dalla rampa n.39 A, dritto come un fuso.
I tre astronauti, Neil Armstrong comandante del volo Apollo 11, Edwin Aldrin, pilota del lem, Michael Collins, pilota del modulo di comando, erano schiacciati contro i loro sedili. Alle ore 12:57 gli astronauti erano nello spazio profondo e la Terra appariva sempre più piccola alle loro spalle.
Fu effettuata una nuova manovra: il Lem, la navicella destinata a posarsi sulla Luna, venne preparato per essere utilizzato.
L’inserimento nell’orbita lunare dell’Apollo 11 avvenne sabato 19 luglio, nella faccia nascosta alla Terra.
Lo spettacolo che si offrì agli occhi degli astronauti fu così descritto da Armstrong: - È una vista meravigliosa! Vedo dietro la Luna l’orlo del Sole. È un bordo frastagliato di fiamme smisurate.
È come se la Luna fosse scivolata dentro il Sole. Vedo la Terra illuminata dal Sole e la Luna, la nostra faccia, illuminata dai riflessi della Terra. Scorgo chiarissimi i creatori lunari.
Il Lem toccò il suolo lunare domenica 20 luglio 1969 alle ore 16.17.51 in un luogo denominato poi Baita della Tranquillità.
Sulla Terra tutti attendevano con pazienza di vedere gli astronauti camminare sulla Luna.
Finalmente, alle ore 22:40, il portello fu aperto e Armstrong raggiunse il balconcino della navicella. Cominciò a scendere con un passo lento e solenne perché capiva che il momento era storico e lui rappresentava tutta l’umanità.
È poco dopo giunto in fondo alla scaletta di 7 gradini disse:
Sono in fondo: ora scendo dal Lem.
Questo è un piccolo passo per l’uomo, ma un gigantesco balzo per l’umanità
Domenico Eugenio Ravalico, il meraviglioso mondo della fisica, Edizioni Paoline
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