lunedì 9 agosto 2021

10 agosto... la notte delle stelle cadenti...

                        ... una notte "magica" che ha ispirato molte leggende. 



Eccone un paio legate alle stelle alpine, un magnifico fiore dei nostri monti che ricorda gli astri del cielo:


LA STELLA ALPINA


Sulle Alpi viveva un montanaro con la figlia, chiamata Stella.

Il padre era grande e grosso; la figlia era piccola Il padre era forte, la figlia era debole

Stella aveva i capelli biondi, gli occhi colest, la pelle bianca e le labbra. pallide

Il montanaro le lo accarezzava dolcemente la testa, temeva che quel suo fiorellino delicato non resistesse al freddo della montagna. Infatti, un brutto giorno, tornando di fuori, trovò Stella con le gote accese dalla febbre. In tre giorni la bambina volò in cielo.

Da allora, ogni notte, il montanaro usciva di casa, saliva sulla cima del monte, guardava il cielo stellato e chiamava:

-Stellina! Stellina!

Chiamava e piangeva e le lacrime cadendo imprimevano una stella sulla neve. La mattina, dove erano cadute le lacrime di quel povero babbo, gli altri alpigiani trovarono sbocciati strani fiori mai visti. Sembravano fatti di neve e avevan la forma di stella. Erano le stelle alpine fiorite in ricordo della figliola dell'alpigiano.

(da "Fantasia il portale dei bambini")



I MONTI PALLIDI


C'era una volta, sulle Alpi, il figlio di un re che s'era innamorato in sogno della figlia del re della Luna. La Luna era irraggiungibile e il principe non si dava pace, camminava tutta la notte per il bosco, disperato. Una notte si perse e gli sembrò di udire delle voci sulla montagna. Erano abitanti della Luna di passaggio sulla Terra. Il principe andò con loro e sposò la fanciulla del suo sogno, ma tutto era troppo bianco per lui, rischiava di diventare cieco.

Dopo poco dovette tornare a casa, e la sposa volle seguirlo. Ma sulla Terra tutto era poco bianco per lei: rischiava di morire per mancanza di luce. Si dovettero separare.

Un giorno il principe incontrò in un bosco i Nani Silvani. Venivano dall'Oriente, chiedevano asilo. In cambio filarono per lui la luce della Luna; gomitoli e gomitoli, con cui fecero reti che tesero sulle montagne del regno, che da fosche che erano divennero bianche, lunari.

Alla fine la figlia del re della Luna poté tornare e portò con sé un mazzetto di fiori di Luna, che si moltiplicarono nei prati. Quelle montagne sono le Dolomiti, se ci vai puoi vedere il loro bianco re. 

I fiori di Luna sono le stelle alpine, rischiano l'estinzione perciò non coglierle. 

                                                                                        
                                                                                                   (T. Buongiorno, 366 Storie della buonanotte, Mondadori)

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